Sara indossa il maglione che ha scelto da giorni per la serata. Sente la lana soffice sulla pelle: vestita così si sentirà a suo agio. E poi il maglione è verde, e verde è il colore di tutto ciò che per lei significa poesia: la primavera, una parola che le fa vibrare un’emozione dentro, una foglia nuova, fresca al tatto, i mondi dentro gli sguardi degli amici con cui si incontrerà tra poco, sotto casa.
Non sta più nella pelle: aspetta questa serata da settimane e sa che ne vorrà registrare ogni attimo. È così raro per lei potersi immergere per davvero in un’esperienza insieme agli altri, poter raccogliere impressioni di cui parlare e discutere, vivere e condividere un evento con chi le sta intorno, e conservarne le sensazioni in un ricordo di felicità.
Vede lo schermo del cellulare illuminarsi: “Siamo qua sotto”, legge. Veloce infila le ultime cose in borsa, chiude la zip della giacca e si precipita lungo le scale. Non vede l’ora di gustarsi ogni sapore di questa serata, di riabbracciare chi non vede da un po’ e sentirsi trasportare altrove da luci, volti, stimoli.
E sì, inutile negarlo: Sara scalpita da settimane per entrare al Teatro Juvarra e ascoltare un po’ di buona musica!
Sara è una ragazza non udente e quello a cui sta per partecipare è Sunset in a cup, il concerto accessibile in programma il 3 marzo 2023, Giornata Mondiale dell’Udito, al Teatro Juvarra di Torino. Protagonisti saranno la cantautrice Cecilia, e la musica in ogni sua forma.
Hai letto bene: un concerto per tutti, udenti e non. Com’è possibile? Grazie agli altri sensi! Vista e tatto possono intercettare vibrazioni sonore impercettibili agli udenti, regalando così il piacere di un’esperienza di ascolto e condivisione. Bastano poche attenzioni e un concerto può trasformarsi in un’occasione di festa, gioia e in un’esperienza piacevole per tutti.
Perché la musica unisce, e perché essere non udente non significa non poter godere della buona musica: come ci spiegheremmo, altrimenti, la storia di Beethoven?!
Sunset in a cup è il progetto musicale della cantautrice Cecilia in cui le liriche della poetessa americana Emily Dickinson diventano testi di canzoni pop per arpa, voce, rhodes ed elettronica. Al centro della serata ci sarà la parola poetica di Emily Dickinson che, senza uscire di casa per oltre vent’anni, ha descritto un immaginario sconfinato e profondo fatto di fiori, sentimenti ingombranti, insetti, dialoghi col divino e cose piccole osservate così da vicino da farle diventare enormi.
Come renderemo accessibile la serata? Amplificheremo il suono con palloncini che, tenuti in mano, agevoleranno la percezione delle intensità e dei ritmi delle vibrazioni, ma anche con un LIS performer, che interpreterà artisticamente i brani dal palco dando forma visiva alla musica, con la proiezione di testi e contenuti visivi in lingua dei segni e strutture vibranti sperimentali che materializzeranno i brani a favore di tutto il pubblico.
Il progetto è realizzato in partnership con l’Ente Nazionale Sordi sezione di Torino, ed è realizzato in crowdfunding su Eppela, grazie al contributo di MSD Salute e Banco Azzoaglio.