Instagram, il social “visivo” per antonomasia. Ma cosa significa visivo? All’inizio, quando nacque, nel 2010, Instagram era un universo dedicato esclusivamente alla fotografia. Ultimamente – gli utilizzatori più assidui se ne saranno accorti – la prerogativa di questa piattaforma è cambiata: non ci sono solo più fotografie, filtri con cui modificarle e feed di scatti in palette cromatica. No, oggi Instagram è sempre più una piattaforma di contenuti visivi dinamici con features che stanno contagiando il nostro modo di utilizzare questo social: stories, innanzitutto, ma anche l’esperimento di IgTv, dal 2021 ormai in pensione, e i reels, i contenuti sempre più dominanti sulla scena. Insomma: Instagram è diventato un piccolo mondo di creazione video.
Dalle foto ai video
Cosa è successo a Instagram, quindi? Semplice: questa piattaforma sta accogliendo con sempre più favore i contenuti video. A selezionare questo tipo di contenuto è, neanche a dirlo, il sempre presente algoritmo, che premia contenuti meritevoli – secondo lui – di essere guardati. Contenuti che sempre più non sono foto, quindi post statici, “vecchia maniera”, ma video di vario tipo. L’orientamento dell’algoritmo non è passato affatto inosservato alla community e ai creator, ragione per cui nell’estate del 2022 si è assistito a una sorta di opposizione a una tendenza figlia di trend e mercati.
Piccoli cambiamenti sono stati apportati da Meta, ma è lo stesso social a indicare le “preferenze” dell’algoritmo rispetto ai video: la visibilità sarà assicurata preferibilmente a contenuti in formato video verticale sotto i 90 secondi, accattivanti e non creati da altre app. Di fatto: Instagram sta invitando gli utenti a creare reel, una modalità che sfida la creatività di ciascuno in base a gradi diversi di coinvolgimento. I reel possono infatti essere “copiati” ispirandosi ad altri tra quelli che popolano il feed, ma possono anche prestarsi a mettere le mani in pasta e divertirsi con effetti e montaggi per dare vita a qualcosa di nuovo e accattivante.
La piattaforma, in buona sostanza, oggi invita chi desideri ottenere visibilità a diventare regista del proprio brand o di se stesso: questo, naturalmente, per ora. I movimenti e le tendenze del mondo social, e di conseguenza di quello video, sono poco prevedibili e l’unico modo per stare al passo dell’algoritmo è inseguirlo.
I video per le stories
Dire Instagram oggi è sempre più dire stories: contenuti dalla visibilità di sole 24 ore. Ultimamente le stories sono diventate uno dei contenuti più apprezzato sulla piattaforma: si tratta di un format che ben si presta a tutti quei brand che “ci mettono la faccia”, proponendo una comunicazione sbarazzina e senza filtri, dritta al pubblico. Ecco spiegato il successo crescente delle stories, che si traduce, in termini algoritmici e di piattaforma, nel tempo crescente trascorso dall’utenza a scorrere le stories per sempre più tempo, piuttosto che scorrere il feed come accadeva maggiormente fino a poco fa.
Non stupisce così che Instagram abbia deciso di lasciare sempre più spazio ai video via stories con una serie di progressive modifiche e aggiornamenti: le stories con video potevano in origine durare 15 secondi, mentre con il nuovo aggiornamento la durata viene triplicata fino a 60 secondi. La novità sembra essere stata accolta positivamente dalla community di utenti, ma qui si pone un grande interrogativo: se le stories durano 60 secondi, cosa le differenzia dal reels? Tutto si contagia sui social, e dunque se le stories in origine arrivano da una pratica più utilizzata su Snapchat, oggi sono sempre più simili ai contenuti di Tiktok, un altro aspetto che rende la soglia che fa differire stories da reels è sempre più labile.
Dalle stories ai reels
Niente di nuovo, quando parliamo di reels: si tratta di un forma derivato da TokTok, al quale Instagram si è convertito per non perdere utenti. Ma cosa sono i reels? Si tratta ancora una volta di video della durata di 60 secondi al massimo. Spazio alla creatività grazie a questa feature: i reel possono essere personalizzati con musica, effetti, audio e una serie di elementi. Cosa li differenzia dalla storia? Di fatto, formalmente, molto poco. È l’obiettivo a segnalare un reel, che nasce infatti come contenuto di intrattenimento: un mini reportage, qualcosa di divertente, accattivante, che si presti a un montaggio dinamico.
E la IgTv? si domanderà qualcuno. Fine di un esperimento, oggi non del tutto sparito dal momento che Instagram permette di inserire contenuti video di lunga durata (da un minuto a un’ora): si tratta di contenuti che non saranno più archiviati nella feature IgTv, ma dentro la sezione Instagram video.
Come dovrebbe essere ormai evidente, le possibilità che Instagram fornisce a chi abbia voglia (e tempo!) per cimentarsi con la creatività a mezzo video sono davvero tante, una sfida quotidiana per stare al passo non solo con la sterminata concorrenza, ma anche per inseguire, come dicevamo, i labili stati d’animo dell’algoritmo in perenne evoluzione. Stories, reels, ma anche video più lunghi capaci di diventare vere e proprie rubriche: la piattaforma è un grande campo di prova per tutti i creators. Avete già iniziato a dire la vostra? Se non lo avete ancora fatto possiamo aiutarvi noi!