Video e intelligenza artificiale

Il 21 aprile è la Giornata mondiale della creatività e dell’innovazione! La ricorrenza, riconosciuta dalle Nazioni Unite, è stata istituita nel 2001 in Canada per omaggiare il mondo della creatività, fatto di invenzioni che hanno cambiato la storia del mondo. Creatività infatti significa anche innovazione: è proprio la creatività che permette alle nuove idee di farsi strada nella complessità sempre maggiore del mondo in cui viviamo. Ma come la mettiamo quando innovazione significa intelligenza artificiale? Che ruolo svolge, nei confronti di una tecnologia così pervasiva, la creatività? Ce lo siamo chiesti riflettendo su uno dei linguaggi che ci riguarda più da vicino, quello dei video, nell’ambito del quale l’intelligenza artificiale sembra poter attualmente sostituire largamente la creatività umana. Ma è davvero così?

Intelligenza artificiale Vs content creation

Lo sappiamo: intelligenza artificiale Vs content creation, questo è l’imperativo che i recenti grandissimi sviluppi delle AI generative ci hanno prefigurato. Abbiamo misurato – e ci siamo stupiti moltissimo guardandoli – i risultati di queste tecnologie e i più pessimisti hanno pensato che rappresentassero l’ultimo capitolo della creatività. “Fa tutto l’intelligenza artificiale” abbiamo esclamato stupiti davanti ai fenomeni ChatGPT e Midjourney, autori rispettivamente di sceneggiatura e di immagini di tanti video. Per non dire della pericolosità con cui questi strumenti stanno entrando nell’infosfera confondendo i confini tra verità e finzione. Come ben individuava Wired a proposito di velocità con cui l’AI migliora la propria tecnologia e viene utilizzata anche nel mondo video, “l’accesso diffuso a questa tecnologia e la sua sofisticazione ci stanno costringendo a ripensare al modo in cui consideriamo le immagini online”.
La verità è che l’intelligenza artificiale è davvero potenzialmente pericolosa, ma come tutte le cose complesse ha più facce, ed è anche utile. Come strumento, però, non come soluzione facile e comoda. Ogni tecnologia, proprio perché frutto di innovazione, ci consegna infatti nuove potenzialità per aiutare la nostra creatività e il suo sviluppo: succede anche per la creazione di video. Perché allora non cambiare prospettiva e guardare alle opportunità dell’innovazione? L’intelligenza artificiale, per esempio, potrebbe velocizzare processi lunghi come l’editing o il montaggio. Alleggerire e semplificare questi passaggi grazie al frutto dell’innovazione umana non potrà che agevolare la creatività, liberandoti da operazioni meccaniche.

Sfruttare l’intelligenza artificiale

Se realizzi contenuti video, quindi, non farti intimidire dall’innovazione, ma prova a cavalcarla per rendere i tuoi progetti ancora più originali ed efficaci. Sono davvero svariate le applicazioni di AI che potrebbero aiutarti in tanti e diversi livelli del processo creativo. Testi, lingue, avatar, musica, editing, didascalie… l’intelligenza artificiale è tua amica se usata per ottimizzare. Questo non significa delegare la creatività agli algoritmi, ma l’esatto contrario: darle in pasto le operazioni più “noiose” o meccaniche, accrescendo il tempo dedicato alla strategia che, come ci piace ricordare sempre, è il primo vero e indispensabile gradino per impostare una corretta comunicazione. Il video, lo sappiamo bene, non passa mai di moda e grazie all’effetto congiunto di innovazione e creatività potrai pensare a strategie sempre più ottimizzate, perfette per supportare i tuoi progetti.
Puoi partire da AI gratuite e applicazioni più semplici, e poi progredire fino a programmi avanzati fino a personalizzare al massimo i tuoi video. Non sai da che parte girarti? È normale: la tecnologia è sempre più veloce, ma noi la inseguiamo: contattaci per studiare insieme la migliore strategia di ottimizzazione video, troveremo insieme la soluzione adatta alle tue necessità!

Instagram e i video: dalle foto ai reels, come cambia la comunicazione via social

Instagram, il social “visivo” per antonomasia. Ma cosa significa visivo? All’inizio, quando nacque, nel 2010, Instagram era un universo dedicato esclusivamente alla fotografia. Ultimamente – gli utilizzatori più assidui se ne saranno accorti – la prerogativa di questa piattaforma è cambiata: non ci sono solo più fotografie, filtri con cui modificarle e feed di scatti in palette cromatica. No, oggi Instagram è sempre più una piattaforma di contenuti visivi dinamici con features che stanno contagiando il nostro modo di utilizzare questo social: stories, innanzitutto, ma anche l’esperimento di IgTv, dal 2021 ormai in pensione, e i reels, i contenuti sempre più dominanti sulla scena. Insomma: Instagram è diventato un piccolo mondo di creazione video. 

Dalle foto ai video 

Cosa è successo a Instagram, quindi? Semplice: questa piattaforma sta accogliendo con sempre più favore i contenuti video. A selezionare questo tipo di contenuto è, neanche a dirlo, il sempre presente algoritmo, che premia contenuti meritevoli – secondo lui – di essere guardati. Contenuti che sempre più non sono foto, quindi post statici, “vecchia maniera”, ma video di vario tipo. L’orientamento dell’algoritmo non è passato affatto inosservato alla community e ai creator, ragione per cui nell’estate del 2022 si è assistito a una sorta di opposizione a una tendenza figlia di trend e mercati. 

Piccoli cambiamenti sono stati apportati da Meta, ma è lo stesso social a indicare le “preferenze” dell’algoritmo rispetto ai video: la visibilità sarà assicurata preferibilmente a contenuti in formato video verticale sotto i 90 secondi, accattivanti e non creati da altre app. Di fatto: Instagram sta invitando gli utenti a creare reel, una modalità che sfida la creatività di ciascuno in base a gradi diversi di coinvolgimento. I reel possono infatti essere “copiati” ispirandosi ad altri tra quelli che popolano il feed, ma possono anche prestarsi a mettere le mani in pasta e divertirsi con effetti e montaggi per dare vita a qualcosa di nuovo e accattivante.  

La piattaforma, in buona sostanza, oggi invita chi desideri ottenere visibilità a diventare regista del proprio brand o di se stesso: questo, naturalmente, per ora. I movimenti e le tendenze del mondo social, e di conseguenza di quello video, sono poco prevedibili e l’unico modo per stare al passo dell’algoritmo è inseguirlo. 

I video per le stories

Dire Instagram oggi è sempre più dire stories: contenuti dalla visibilità di sole 24 ore. Ultimamente le stories sono diventate uno dei contenuti più apprezzato sulla piattaforma: si tratta di un format che ben si presta a tutti quei brand che “ci mettono la faccia”, proponendo una comunicazione sbarazzina e senza filtri, dritta al pubblico. Ecco spiegato il successo crescente delle stories, che si traduce, in termini algoritmici e di piattaforma, nel tempo crescente trascorso dall’utenza a scorrere le stories per sempre più tempo, piuttosto che scorrere il feed come accadeva maggiormente fino a poco fa. 

Non stupisce così che Instagram abbia deciso di lasciare sempre più spazio ai video via stories con una serie di progressive modifiche e aggiornamenti: le stories con video potevano in origine durare 15 secondi, mentre con il nuovo aggiornamento la durata viene triplicata fino a 60 secondi. La novità sembra essere stata accolta positivamente dalla community di utenti, ma qui si pone un grande interrogativo: se le stories durano 60 secondi, cosa le differenzia dal reels?  Tutto si contagia sui social, e dunque se le stories in origine arrivano da una pratica più utilizzata su Snapchat, oggi sono sempre più simili ai contenuti di Tiktok, un altro aspetto che rende la soglia che fa differire stories da reels è sempre più labile.

Dalle stories ai reels

Niente di nuovo, quando parliamo di reels: si tratta di un forma derivato da TokTok, al quale Instagram si è convertito per non perdere utenti. Ma cosa sono i reels? Si tratta ancora una volta di video della durata di 60 secondi al massimo. Spazio alla creatività grazie a questa feature: i reel possono essere personalizzati con musica, effetti, audio e una serie di elementi. Cosa li differenzia dalla storia? Di fatto, formalmente, molto poco. È l’obiettivo a segnalare un reel, che nasce infatti come contenuto di intrattenimento: un mini reportage, qualcosa di divertente, accattivante, che si presti a un montaggio dinamico. 

E la IgTv? si domanderà qualcuno. Fine di un esperimento, oggi non del tutto sparito dal momento che Instagram permette di inserire contenuti video di lunga durata (da un minuto a un’ora): si tratta di contenuti che non saranno più archiviati nella feature IgTv, ma dentro la sezione Instagram video. 

Come dovrebbe essere ormai evidente, le possibilità che Instagram fornisce a chi abbia voglia (e tempo!) per cimentarsi con la creatività a mezzo video sono davvero tante, una sfida quotidiana per stare al passo non solo con la sterminata concorrenza, ma anche per inseguire, come dicevamo, i labili stati d’animo dell’algoritmo in perenne evoluzione. Stories, reels, ma anche video più lunghi capaci di diventare vere e proprie rubriche: la piattaforma è un grande campo di prova per tutti i creators. Avete già iniziato a dire la vostra? Se non lo avete ancora fatto possiamo aiutarvi noi!

Video e social: un’accoppiata inossidabile

Dopo aver parlato del mondo digitale e del proliferare dei video tra i trend da tenere d’occhio per il 2022, torniamo ad approfondire il tema dei social network per scendere nei dettagli di alcune delle dinamiche che caratterizzeranno le tendenze e a cui rivolgere l’attenzione in vista di strategie di content creation

Se infatti è vero che l’audio sta risalendo con sempre più forza tra le scelte del pubblico, conquistando ascoltatori tra podcast, social dedicati all’ascolto e audio room, abbiamo la certezza che per i contenuti video non è ancora arrivata l’ora del tramonto. Meglio dunque restare al passo con le novità che, giorno dopo giorno, affollano il nostro smartphone e ci forniscono idee e spunti per nuovi contenuti di interesse e successo. 

C’era una volta Youtube

Se non ci fosse stato lui, all’origine di tutto, forse non esisterebbero i reels e le stories a cui oggi la nostra attenzione mediatica si è abituata tanto da averli integrati nella dieta. Parliamo di Youtube, il capostipite dei social dedicati ai video, nonché il social basato sui video più importante al mondo. 

I rumors del mondo digitale parlano di un possibile cambio di passo dell’algoritmo di Youtube per il 2022 che non si baserà più esclusivamente sui tag ma anche e soprattutto sul contenuto. Più sarà di successo, più sarà spinto in alto, esattamente come accade attualmente per Facebook. 

Con la creatura di Zuckerberg, Youtube potrebbe arrivare anche a condividere una nuova tendenza, cioè l’attenzione per le nicchie, premiando quei contenuti video apprezzati da target molto ben delineati, e aprendosi così alle tendenze della brand strategy. 

Instagram: quando il video si contamina

All’inizio erano foto e fotoritocchi, oggi sempre più Instagram, in costante ascesa con percentuali di pubblico sempre più alte, contempla possibilità visive assai più estese che vanno dalle stories, alle dirette, dalla Igtv ai reels. E sono tutti contenuti che, in qualche modo, si legano al mondo sfaccettato dei video. 

Se la profilazione è una tecnica che il marketing fa propria anche creando video, possiamo ribaltare la prospettiva e notare come lo stesso Instagram, analizzando il comportamento dei suoi utenti, abbia rilevato la possibilità di intercettare nuovi bisogni e desideri. Quello che gli utenti sempre più cercando sono infatti i video “in stile” TikTok, divertenti e considerati di maggiore attrattiva per la capacità di intrattenere e far sorridere. Specialmente i più giovani. 

Piatto ricco, mi ci ficco: dalle aziende agli influencer, i creatori di contenuti dovranno tenere conto delle richieste in fatto di qualità dei video, che dovranno essere utili, informativi, ma anche divertenti, e i quali probabilmente si affiancheranno nuovi strumenti tecnici introdotti dalla piattaforma per la vendita dei prodotti.

Verso TikTok e oltre

Gran parte dei cambiamenti avvenuti negli ultimi tempi nel mondo dei social per quanto riguarda i video, e altrettante novità del 2022, arrivano dalla “rivoluzione TikTok”, il social che fa del video il suo perno centrale e ha avuto uno straordinario potere di coinvolgere il target dei giovanissimi. Video brevi, di puro intrattenimento, capaci di agganciare masse di utenti ed entrare in tendenza. 

Ma il social degli adolescenti smentisce le aspettative: i video si sono già allungati fino a 3 minuti, mentre i reels potranno arrivare a un minuto. Un invito alla creazione di contenuti video dal profilo più ricercato e attento alla qualità? Nel 2022 TikTok dovrebbe lanciare anche lo strumento delle dirette, allargando al contempo la consolle di strumenti per abbracciare la tendenza di tanti brand a spostare le proprie vendite e dare avvio a campagne social incentrate sul video. 

Ma c’è di più: da poco TikTok è arrivato sulle piattaforme di smart Tv che lavorano su Android Tv grazie a una app che permetterà di visualizzare i video sul grande schermo. E l’orizzontalità? Diventerà parte di un’interfaccia apposita, con bande laterali che saranno riempite di informazioni testuali e con il video che resterà fedele al suo formato nativo verticale. Per ora la app per Tv è presente solo negli Usa e in Canada, ma intanto Rai Cinema non si è fatta sfuggire l’occasione per inaugurare una community su TikTok lanciando un messaggio direttamente rivolto al mondo dei cinefili. 

Una nuova strada per la produzione di audiovisivi? Questo sembrano indicare le scelte e le tendenze in atto, che svelano un universo fatto di video di qualità, sia informativi che di intrattenimento. Divertiti a esplorare contenuti seguendo gli hashtag #CinemaTok e #CinemaItaliano, e se stai pensando anche tu di entrare nel mondo dei contenuti video, contattaci! Creeremo insieme della content strategy perfetta per le tue esigenze.

Video strategy e comunicazione: i trend del 2022

Si è aperto un nuovo anno e l’attenzione sul panorama dei media resta alta per quanto riguarda il mondo dei video, ormai sfaccettato e in costante ampiamento e ridefinizione. 

Il percorso di successo dei video sul web parte da lontano e ci racconta, a guardarlo oggi con attenzione, una storia di successo che, complici le evoluzioni tecnologiche, le variazioni del mercato e le conseguenti preferenze del pubblico, ha dalla sua straordinarie capacità di coinvolgimento e condizionamento che lo rendono uno strumento molto potente. Il video oggi è ovunque e onnipresente, una caratteristica che rivela la sua capacità di influenzare diete mediatiche e persino comportamenti. 

Quali prospettive ci aspettano nel 2022 tra espansione del digitale, dell’on-demand, dello streaming e un generale iperbolico aumento degli schermi a cui siamo esposti? Esploriamo insieme alcune tra le tendenze più evidenti del mondo video, tra web e social. 

Sempre più social, sempre più video

Il 2022 sarà l’anno in cui potremmo arrivare a spendere 100 minuti al giorno per guardare dei video. Sono cifre in crescita costante, sostenute dal proliferare di smartphone sempre più performanti e veloci e dall’uso sempre più intenso di Instagram, il social visivo per antonomasia. Se dapprima, infatti, Instagram si limitava alle foto, sono poi arrivate le stories, che hanno permesso a chiunque di raccontare e raccontarsi condividendo foto, immagini, ma anche contenuti video in diretta. 

La strada è ormai stata intrapresa – e vinta, pare – da TikTok che, con il suo tempo medio di permanenza di oltre un’ora, è una delle app più utilizzate in Italia. Dati che, ancora una volta, dovrebbero far riflettere sulla centralità dei contenuti video e sul ruolo determinante di quelli che ormai, app alla mano e editing video reso popolare per semplicità, definiamo content creator. 

Sappiamo già i perché del successo dei contenuti video, aggiungiamo a queste riflessioni il fatto che, grazie alla loro declinazione per canali social, questi contenuti sono sempre più brevi, sempre meno racconti in stile reportage quanto vero e proprio intrattenimento. Ti viene in mente qualcosa? Esatto: anche i reels di Instagram sono figli di questa tendenza alla brevità, e hanno senso in ragione delle svariate possibilità offerte dal potente editor che in poche mosse, relativamente , permette di montare e aggiungere effetti creativi al video. 

Brand entertainment: i video come leva del marketing

La tendenza è sotto gli occhi di tutti: piattaforme come TikTok e Twitch sono in vertiginosa ascesa. A raccontarlo sono i numeri, che delineano un target connotato dalla presenza massiccia del pubblico dei più giovani. Si tratta di una fascia sulla quale i brand si concentreranno, anche grazie a novità sui contenuti video che lavoreranno sul concetto di brand entertainment, una pubblicità che sempre più coinvolge l’audience in modo diffuso e integrato. 

La scelta ha molto a che fare con le modalità con cui interagiamo con i social, che ormai accompagnano le nostre vite. E che si moltiplicano, sottoponendoci a un flusso di contenuti video pressoché continuo che vede convivere grandi aziende con contenuti generati dal basso e condivisi dagli utenti stessi. La chiave delle nuove tendenze risiede proprio nell’ibridazione di fonti, alla base della moltiplicazione dei contenuti e della loro personalizzazione sulla base degli utenti e dei suoi comportamenti di visione. La profilazione dei contenuti, dunque, andrà ad alimentare sempre più contenuti costruiti ad hoc. 

Intesi così, i video diventeranno sempre più calamite per i brand che, con una presenza diffusa e costante di contenuti prodotti in modo personalizzato, si assicureranno il coinvolgimento di diversi target in quelle che sembrano potersi definire brand experiences. Video come pubblicità giusta, “che funziona”, quindi: da contenuti di successo puramente estetico o di intrattenimento, a leve decisive per il marketing secondo brand strategy costruite con attenzione .  

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